Intervista a Leo Ortolani, il papà di Rat-Man
E’ con enorme piacere che accolgo per i lettori di ego blog un fumettista molto conosciuto nel panorama italiano: Leo Ortolani, per tutti Leo 😛
Ego: Dal non lontano 89′ nacque tra le tue mani un piccolo topino parlante, dalla personalità comica senza filtri e un pò strana.Quanto del tuo successo di Rat Man è dovuto al tuo carattere?
Leo: Credo una buona parte. Quando si va verso un pubblico, si esce allo scoperto, o si finge di uscire allo scoperto. In ogni modo, si lascia la comodità della stanza, ci si mette il trucco (da clown, nel mio caso) e si esce. Quindi ci vuole un carattere coraggioso e quel coraggio lì bisogna che ce lo metta io, per forza. E ce ne vuole. Dopo di che, molte altre persone hanno contribuito a portare Rat-Man verso lontani orizzonti, partendo dai primi aiuti venuti dalla fanzine MADE IN USA, passando per l’attenzione e la cura iniziale in Marvel Italia di Andrea Plazzi ed Enrico Fornaroli, continuando per i colori di tanti, tra cui Larry, mio fratello e per la collaborazione di tanti editor e capi Panini, da Diego Malara a Sara Mattioli, Renato Franchi, Alex Bertani senza dimenticare il diretùr, Marco Lupoi.
Ego: Rat-Man ha avuto tantissimi premi e anche una mini serie animata su Rai Fiction, parlaci di com é stato seguire il nostro eroe per la prima volta in movimento.
Leo: Gli ho insegnato a fare tante cose, anche a fischiettare. Potevamo fargli fare quello che volevamo, come fosse vivo. Una libertà e una fortuna che capita a pochi personaggi del fumetto, costretti a restare per la maggior parte sulla carta, muti e senza colonna sonora.
E’ stato bello. Faticosissimo e purtroppo non è stato gestito bene. Ma molti lettori di adesso lo conoscono grazie al cartone animato.
Ego: Rat-Man ha un carattere schietto e anche un po troppo sprezzante non appena il maggiordomo mostra il suo lato sentimentale dopo anni al suo servizio. Incarna indifferenza, diffidenza, presunzione, forse i difetti più presenti nelle relazioni interpersonali per farne appunto una macabra parodia?
Leo: Non ho capito la domanda, ma se stai cercando di sostituire Arcibaldo, proponendoti come maggiordomo, è inutile. Rat-Man gli vuole troppo bene, come fosse un fratello. Il fratello di Arcibaldo.
Ego: Qual’é il fumetto a cui sei affezionato e che leggevi da piccolo?
Leo: Ne leggevo tanti. Mi sono affezionato a tanti. Adesso ne ho tanti altri. Credo che dirti I FANTASTICI 4 equivalga a dire che da bambino sognavo le ragazze bionde,mentre adesso preferisco di gran lunga le donne brune. Si cambia sempre, per fortuna.
Ego: In media quanto tempo impieghi per concludere una tavola?
Leo: Tralasciando la scrittura, che è un lavoro a sé e che ha tempi totalmente incalcolabili e bizzarri, la realizzazione di una tavola, cioè il disegno dalla matita all’inchiostratura finale, necessita di circa due ore di lavoro. Ma sono molto veloce e il mio stile di disegno è relativamente semplice. Semplice per me, che l’ho inventato, ovvio.
Ego: Sul tuo blog hai parlato di come dovrebbe essere un incontro con i lettori e di come le fiere rendano caotico il tutto. Quali sono le fiere in cui ti senti più appagato da organizzazione e qualità del programma?
Leo: Una fiera è qualcosa di talmente caotico ai miei occhi che non esiste, credo, una fiera del fumetto in grado di rendermi le cose completamente gestibili. Forse Napoli Comicon, forse Etnacomics, sono le due più vivibili. Ma la natura delle fiere è quella lì. Gente che va e viene, che sgomita, che si accalca. Un mercato dove sei dietro la bancarella a vendere il tuo lavoro e la tua immagine. Un gioco che si gioca volentieri, anche perché altrimenti starei a casa.
Gli incontri in libreria sono qualcosa di diverso. Non credo si possano paragonare.
Se dovessi prediligere una cosa rispetto l’altra, parlando di qualità dell’incontro con il pubblico, ovviamente prediligo l’incontro in libreria, ma anche la fiera, con la sua casualità e il suo caos ha qualcosa di magico, al di là dell’impegno richiesto. Credo che fino a quando frequenterò le fiere avrò la riprova che non sono un uomo stanco.
Ego: L’ auto-ironia e l’ elemento comico é sempre presente nei tuoi lavori, rende la vita dei personaggi simpatica agli occhi del lettore e leggera.Rispecchia anche il tuo modo di vivere?
Leo: Cerco sempre di vedere le cose con un minimo di ironia, anche se mi è più facile scriverla per i miei personaggi. Per il semplice motivo che so come finirà la storia, quindi so che anche se uso umorismo o ironia in situazioni spiacevoli per loro, alla fine le cose andranno bene. Nella vita reale questo non accade, non sappiamo come si evolverà una storia, per cui usare umorismo o ironia a volte è decisamente impossibile. Nella vita reale sono serissimo. Diciamo che se succede, una bella risata con mia moglie o con le bimbe rende sempre migliore la giornata.
Ego: Un consiglio per i giovani talentuosi che, come te agli albori, si stanno auto pubblicando un fumetto?
Leo: Sognate i vostri obiettivi e datevi da fare per concretizzarli, senza pensare alla vostra incolumità o al tornaconto. Per quelli, ci sarà un momento successivo. E in bocca al lupo.
Ego: Dai tuoi lavori si capisce che prediligi il bianco della carta e inchiostratura.ci sono molte opere, ad esempio della Marvel, acolori.Come scegliere il tipo di comunicazione più appropriata quando si ha una trama?
Leo: Per me la narrazione è in B/N. E’ più che una necessità editoriale, è una conseguenza del fatto che la narrazione di una storia a fumetti è essenziale. Non utilizzo nemmeno sfondi particolareggiati, perché il tempo di lettura può essere disturbato da qualcosa che è di troppo, nella pagina. Compreso il colore. A meno che il colore non sia perfettamente amalgamato con la narrazione, ma ci vogliono dei coloristi molto bravi, come mio fratello. Diversamente, può anche rovinare l’atmosfera che il disegnatore ha cercato di dare alla scena.
Poi, ovviamente, ci sono storie che sono nate apposta per essere colorate, ma non mi metto in questa categoria.
Ego: Hai nel cassetto pronti progetti o fumetti futuri? Ti ringrazio per avermi dedicato il tuo tempo. 🙂
Leo: Ho un progetto a cui sto già lavorando che è ancora top secret e che mi occupa la mente ogni giorno, nonostante stia ancora disegnando i numeri finali di Rat-Man.
Purtroppo non posso rivelare di cosa si tratti, anche se posso dire che è qualcosa di totalmente straordinario. Un’occasione che mi è stata offerta e che cercherò di onorare con tutte le energie di cui dispongo. Ma di questo, potremo parlare solo dopo i primi di aprile.;)
Blog di Leo Ortolani: www.leortola.wordpress.com
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